Il suo mondo è colorato. Il suo mondo è rotondo. Il suo mondo è femminile.
Regina Kioko Ferretti ama i colori, i movimenti a spirale, l’energia e la forza che fa andare le donne, il motore che fa andare letteralmente il mondo.Regina Kioko Ferretti è nata a Sao Paolo. La sua mamma viene dal Giappone; la famiglia nella quale lei cresciuta è brasiliana. Dopo uno studio di architettura all’università di Mackenzie in Sao Paolo, decide di seguire uno studio di due anni all’istituto dell’arte e restauro a Firenze. Una volta tornata in Brasile si sposa con un uomo Ticinese che però vive già da tanti anni a Sao Paolo e lavorava in quel luogo come sceneggiatore. Insieme hanno quattro figli. Nel 2010 la famiglia lascia il Brasile e si dirige in Svizzera. Da pochi mesi a questa parte, sono andati a vivere a Caslano, a soltanto pochi metri dalla piazza e dal lago. L’appartamento e l’atelier si trovano nel centro storico in una casa con pavimenti di pietra, muri e legno a vista. Il posto ideale per Kioko, per la sua creatività sprizzante e per creare dei capolavori divertenti e nuove. Lei è una pittrice, una fotografa, una sarta, un’illustratrice di libri e in generale lavora con l’arte. Cercare di classificare Kioko in un unico settore dell’arte è impossibile. Grazie a lei, vengono mischiate ed espresse due culture diverse ben visibili nei suoi prodotti artistici: la passione per i colori e la vitalità latino-americana e allo stesso momento l’arte asiatica, riservata e tenera. Questo viene confermato dalla stessa Kioko nella sua descrizione personale delle sue opere. C’è una contrapposizione fra queste immagini colorate e vivaci in stile manga e i suoi disegni melanconici. Il suo tema è in generale l’universo femminile, in tutte le sue sfaccettature. Kioko passa nel suo atelier a sorridere con gli occhi; una cosa però cattura la mia attenzione: sono rimasta colpita da una figura di una principessa tutta colorata dai capelli rossi-bruno; c’è una rana sulla sua mano ma cosa paradossale e divertente è che ai suoi piedi ci sono molte altre rane di tutti i tipi: piccole, grandi, robuste, di tutti i colori, con e senza corone che vogliono però tutte essere principe, ma le vere principesse possono scegliere quale rana vogliono. Kioko ha un senso un po’ bizzarro ma anche inquietante in un qualche modo, deduco ciò dai cassetti con sopra raffigurati dei disegni lugubri come scheletri e dei fantasmi. Lei ha già esposto una collezione in una galleria che parla per l’appunto di questi lavori scurrili e bizzarri. L’ultima volta che si è esposta al pubblico era il dicembre dell’anno scorso. Ha potuto usare il quartiere Maghetti a Lugano, con altre tre artiste ticinesi, per esporre le sue opere sotto il nome “Giardino di inverno”. Attualmente lei sta soprattutto dipingendo opere che presentano cerchi e spirali con raffigurate donne colorate che ballano e roteano su dei tappeti di fiori o nei mulinelli d’acqua. Kioko le chiama Cirandas e si rifà alle danze folcloristiche brasiliane. Anche se tutte le ballerine sono diverse mantengono lo stesso passo e lo stesso ritmo così da poter tenere insieme il cerchio della società. Regina Kioko vuole rappresentare nelle sue opere proprio questo ballo, la forza e l’unione delle donne, la felicità e la voglia di vivere e la visione ottimista del futuro. Questa positività non è necessaria soprattutto in questo momento?