"Il racconto è uno specchio magico in cui siamo invitati ad immergersi per riconoscerci.
Non nel senso di tuffarsi in una specie di auto-contemplazione sterile, come Narciso, ma nel senso di osservare ciò che siamo, al di là delle apparenze. In ognuno di noi esiste l’immagine di una principessa incantata sgradevole e abominevole: sono le nostre frustrazioni che viviamo in forma di vergogna, invidia, rabbia e sconforto. Se impariamo a vedere questi istinti attraverso lo specchio della verità, che sono i racconti e le fiabe, possiamo contemplare le vere bellezze che vivono in noi. Le principesse hanno un solo eroe: noi stessi. Spetta a noi scatenare il nostro regno interiore e la bella principessa che ci attende. È la parte più intima del nostro essere che troviamo nello specchio delle storie e che conduce alla liberazione e alla piena maturità. C'è una perfetta identità tra noi e il racconto. La storia è la nostra storia. È l’inscenazione metaforica di caratteristiche nostre che ignoriamo, rifiutiamo, o non riusciamo a vedere come veramente sono. Se siamo in grado di penetrare nello specchio e scoprire la nostra immagine e se ascoltando il racconto riconosciamo gli aspetti concreti della nostra esistenza, ci basterà mettere in pratica le sue proposte e così vivere la nostra vita secondo questo modello. Noi siamo fatti allo stesso modo che le fiabe e la loro funzione è esattamente ricordarcelo. Se ciò non succede, è perché siamo sotto l'incantesimo di un “Grande Mago”, che ci travolge, sia attraverso condizionamenti mentali, sia attraverso rappresentazioni distorte della realtà".
Marilena Tavares de Almeida Master in letteratura infantile.
Mi sono immersa in questo affascinante universo delle fiabe e dei racconti folclorici. Per Jung l’origine delle fiabe risiede negli strati più profondi dell’inconscio comune nella psiche di tutti gli esseri umani, “danno espressione ai processi incoscienti e la loro narrazione provoca la rivitalizzazione di tali processi ristabilendo il collegamento tra il conscio e l'inconscio”. Con il passare del tempo queste immagini simboliche si accumularono ed evoluirono influenzando la mia immaginazione e creatività, dando vita, con un linguaggio “bambinesco”ed un’interpretazione ludica, ai miei personaggi come se anch’essi appartenessero a qualche fiaba o racconto.
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Cerbiatta Elòra, 100x 100 cm, acrilico su tela. |
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Ape Regina, 100x 100 cm, acrilico su tela. |
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Revange, 100x 100 cm, acrilico su tela. Sold |
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Cerbiatta Elòra, 19x47 cm, ceramica a freddo, ferro su base di granito. Sold |
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Attacco dei coniglietti Zombi
50x53 cm, ceramica a freddo, ferro su base di erba sintetica.
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I'll still believe, 50x38 cm, ceramica a freddo, ferro su base di legno e carta pesta. |
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5 years later, 41x35 cm, cassetta in legno, ceramica a freddo, collage. Sold |
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Insostenibile leggerezza dell'essere 34x43 cm, acrilico su legno, ceramica a freddo. Sold
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Domatrice di Ego, 20x69 cm, ceramica a freddo, ferro su base di legno. |
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Spine, acrilico su carta pesta. Sold |
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Liane "Spine nel cuore" 36x145 cm , acrilico su carta pesta e tessuto. |